Finalmente il Contest Risaliamo la china ha un vincitore !!! Ecco chi si aggiudicherà i primi tre premi :
Primo classificato : Matteo Firpo, per la doppia illustrazione dal titolo “The Fast Life”
The Fast Life denuncia l’ uso delle risorse naturali come fossero dei cibi da fast food. Nella prima illustrazione, un uomo ingordo, simbolo del capitalismo più selvaggio, è ritratto mentre divora l’ ennesima porzione di natura. Ogni anno divoriamo migliaia di ettari delle foreste pluviali, per fare posto ad agricolture e allevamenti intensivi, in nome della “Fast life”.
Quando finirà l’ era del petrolio? Alcune stime, le più ottimiste, dicono che ne avremo ancora per quasi 100 anni. Questo è lo scenario che immagina Matteo Firpo, che ritrae come in una televendita la corsa per accaparrarsi l’ ultima lattina di Gasoil Cola. Il petrolio non è una risorsa da centellinare al fine di ricercare soluzioni energetiche alternaive e pulite, ma un bene di consumo da fast food, sino alla fine. Forse non ce ne rendiamo conto, ma l’ asta è già iniziata.
Seconda classificata : Valentina Raddi, per la storia dal titolo “Oxyker (vita quotidiana di un cercatore d’ ossigeno)”
Quello presentato dall’ autrice è uno scenario futuristico (quanto futuristico ?) che racconta la storia di un cercatore d’ ossigeno di professione. Lo stupore per la scoperta della “riserva” e la riscoperta della natura lo porterà a compiere un gesto naturale, quasi incontrollato, ma letale. Questa breve storia racconta la perdita del contatto con il mondo, con la natura : come scrive l’ autrice “l’ uomo non è più in grado di vivere se non su una distesa di asfalto, ma quando entra in contatto con la natura non può che desiderare di fondersi di nuovo con quella Terra con la quale eravamo tutti uniti in principio”. La sensazione di smarrimento, estasi, e forse anche paura davanti alla natura, mista al desiderio quasi infantile di tuffarcisi dentro, è lo specchio, ma anche l’ allarme, del nostro rapporto schizofrenico con la Terra e la natura.
Quello presentato dall’ autrice è uno scenario futuristico (quanto futuristico ?) che racconta la storia di un cercatore d’ ossigeno di professione. Lo stupore per la scoperta della “riserva” e la riscoperta della natura lo porterà a compiere un gesto naturale, quasi incontrollato, ma letale. Questa breve storia racconta la perdita del contatto con il mondo, con la natura : come scrive l’ autrice “l’ uomo non è più in grado di vivere se non su una distesa di asfalto, ma quando entra in contatto con la natura non può che desiderare di fondersi di nuovo con quella Terra con la quale eravamo tutti uniti in principio”. La sensazione di smarrimento, estasi, e forse anche paura davanti alla natura, mista al desiderio quasi infantile di tuffarcisi dentro, è lo specchio, ma anche l’ allarme, del nostro rapporto schizofrenico con la Terra e la natura.
Quello presentato dall’ autrice è uno scenario futuristico (quanto futuristico ?) che racconta la storia di un cercatore d’ ossigeno di professione. Lo stupore per la scoperta della “riserva” e la riscoperta della natura lo porterà a compiere un gesto naturale, quasi incontrollato, ma letale. Questa breve storia racconta la perdita del contatto con il mondo, con la natura : come scrive l’ autrice “l’ uomo non è più in grado di vivere se non su una distesa di asfalto, ma quando entra in contatto con la natura non può che desiderare di fondersi di nuovo con quella Terra con la quale eravamo tutti uniti in principio”. La sensazione di smarrimento, estasi, e forse anche paura davanti alla natura, mista al desiderio quasi infantile di tuffarcisi dentro, è lo specchio, ma anche l’ allarme, del nostro rapporto schizofrenico con la Terra e la natura.
Quello presentato dall’ autrice è uno scenario futuristico (quanto futuristico ?) che racconta la storia di un cercatore d’ ossigeno di professione. Lo stupore per la scoperta della “riserva” e la riscoperta della natura lo porterà a compiere un gesto naturale, quasi incontrollato, ma letale. Questa breve storia racconta la perdita del contatto con il mondo, con la natura : come scrive l’ autrice “l’ uomo non è più in grado di vivere se non su una distesa di asfalto, ma quando entra in contatto con la natura non può che desiderare di fondersi di nuovo con quella Terra con la quale eravamo tutti uniti in principio”. La sensazione di smarrimento, estasi, e forse anche paura davanti alla natura, mista al desiderio quasi infantile di tuffarcisi dentro, è lo specchio, ma anche l’ allarme, del nostro rapporto schizofrenico con la Terra e la natura.
Terza classificata : Cristiana Gianni, per l’ illustrazione dal titolo “Le multinazionali”
l T-rex, il re dei dinosauri, divora sulla sua strada uno degli ultimi scorci di natura rimasti. Da esso, si protrae una mano, dei rami, infine dei soldi. Il T-rex altro non è che la rappresentazione delle multinazionali senza scrupoli che in nome del profitto ingurgitano e calpestano l’ ambiente e gli esseri umani stessi, anch’ essi parte della natura; quella raffigurata è dunque un’ umanità vittima e carnefice allo stesso tempo. Ma l’ autrice Cristiana Gianni fa trasparire un sottile e ironico segno di speranza : in fondo anche i dinosauri più temibili si sono estinti.
Infine la giuria ha deciso di dedicare una menzione speciale all’ opera “Il tesoro dei fiori” di Natascia Mora, supportata dalla colorista Elisabetta Basuino, per la qualità dei disegni, dell’ inchiostrazione e della colorazione delle tavole, al fine di tributare l’ impegno e la qualità del lavoro presentato dal punto di vista prettamente tecnico.
Ogni volta che portiamo via con noi un pezzo di natura, una parte di essa muore. Questo è l’ insegnamento che trae il piccolo protagonista della storia di Natascia Mora, la cui trama rivela un insegnamento ben più prezioso : l’ amore e il rispetto per l’ ambiente, proprio come i fiori, va coltivato con cura sin dalla più tenera età. Solo così un domani potremo avere una società composta da cittadini attenti e responsabili ai beni più preziosi di cui disponiamo.
Ogni volta che portiamo via con noi un pezzo di natura, una parte di essa muore. Questo è l’ insegnamento che trae il piccolo protagonista della storia di Natascia Mora, la cui trama rivela un insegnamento ben più prezioso : l’ amore e il rispetto per l’ ambiente, proprio come i fiori, va coltivato con cura sin dalla più tenera età. Solo così un domani potremo avere una società composta da cittadini attenti e responsabili ai beni più preziosi di cui disponiamo.
Ogni volta che portiamo via con noi un pezzo di natura, una parte di essa muore. Questo è l’ insegnamento che trae il piccolo protagonista della storia di Natascia Mora, la cui trama rivela un insegnamento ben più prezioso : l’ amore e il rispetto per l’ ambiente, proprio come i fiori, va coltivato con cura sin dalla più tenera età. Solo così un domani potremo avere una società composta da cittadini attenti e responsabili ai beni più preziosi di cui disponiamo.
Ogni volta che portiamo via con noi un pezzo di natura, una parte di essa muore. Questo è l’ insegnamento che trae il piccolo protagonista della storia di Natascia Mora, la cui trama rivela un insegnamento ben più prezioso : l’ amore e il rispetto per l’ ambiente, proprio come i fiori, va coltivato con cura sin dalla più tenera età. Solo così un domani potremo avere una società composta da cittadini attenti e responsabili ai beni più preziosi di cui disponiamo.
Congratulazioni ai vincitori del nostro concorso !!!
Ma soprattutto grazie e complimenti a tutti i disegnatori e alle disegnatrici che hanno partecipato al Contest Risaliamo la china, rendendo difficilissimo il compito della giuria!
Un grande ringraziamento infine va alla Scuola Internazionale di Comics, che ci ha sostenuto in questo progetto e ci ha permesso di realizzare questo splendido concorso !!! E ora … risaliamo la china!